Sterilizzare la cagna? Vediamo quando è utile farlo e perché.

sterilizzazione cagna e gatta

La sterilizzazione della cagna è una pratica utile, se non si vuole far fare cuccioli all’animale e consente di prevenire molte malattie dell’apparato riproduttivo.
L’importante è effettuarlo nei tempi giusti, con una corretta tecnica che sia il meno invasiva possibile.

Noi la facciamo in laparoscopia.

In questo articolo vorrei spiegarti perché è così importante decidere di farla, valutando insieme pro e contro e senza necessariamente valutarla come pratica obbligatoria.

Sterilizzazione della cagna: un buon metodo di prevenzione.

Contenuti

Negli ultimi anni in Italia, come all’estero, la sterilizzazione della femmina è diventata uno degli interventi più richiesti dai proprietari e consigliati dalla maggior parte dei veterinari.

Uno dei motivi che ci hanno portato (io ed i miei colleghi dell’ambulatorio) a propendere per questa soluzione, sono stati i diversi studi che hanno evidenziato come, questa pratica sia in grado di ridurre drasticamente l’incidenza di tumori mammari nella femmina.

Purtroppo questa neoplasia ha un’incidenza altissima nelle femmine intere, soprattutto tumori di tipo benigno.

La causa risiede nel fatto che questo tumore è influenzato nella crescita da una maggiore o minor presenza di ormoni ovarici nel tempo.

Per più tempo gli steroidi ovarici sono in circolo, maggiore è la possibilità di avere lo sviluppo della neoplasia. Pensa che

l’incidenza geografica del tumore mammario varia a seconda della diffusione o meno della pratica di castrazione precoce [1,2].

Mentre nel gatto i tumori sono prevalentemente maligni, nella cagna l’incidenza tra maligno e benigno è di poco spostato verso il primo. [3]

Oltre alla prevenzione dei tumori, la sterilizzazione azzera la possibilità di insorgenza delle piometra, altra patologia particolarmente frequente, soprattutto nelle femmine anziane.

Questa consiste in una infezione dell’utero che, a volte può essere poco evidente, con sintomi scarsamente riconoscibili se non quando i danni sono già importanti, in special modo se si considera che può insorgere in soggetti non più giovani.

Anche le gravidanze isteriche insorgono frequentemente, derivate da ancestrali comportamenti nelle cagne che, quando vivevano in branco, aiutavano le puerpere ad allattare in caso avessero troppi cuccioli o, addirittura se morivano durante l’allattamento.

Questo comportamento nella nostra femmina però non è certo auspicabile perché motivo di forte stress per lei oltre che possibile causa di patologie mammarie come, ad esempio le mastiti e i tumori mammari.

 

Ambulatorio veterinario Fiocco Scalvi cagna sterilizzazione

 

Sterilizzazione del cane femmina: quale metodo?

Esistono due metodi e due scuole di pensiero, a riguardo:

  • la prima considera come utile l’asportazione non soltanto delle ovaie, ma anche dell’utero (teorie anglosassoni e statunitensi);
  • la seconda invece valuta la sola asportazione delle ovaie come soluzione corretta.

Noi propendiamo per la sola ovariectomia (asportazione delle sole ovaie).

Il motivo per cui abbiamo sposato questa tesi, risiede ancora in evidenze scientifiche che dimostrano come, l’asportazione delle sole ovaie, oltre ad essere un intervento decisamente meno invasivo in termini di tecnica chirurgica, sia anche sufficiente a ridurre a zero l’incidenza di malattie dell’utero.

La piometra e le gravidanze isteriche, non si presentano più anche con la sola asportazione delle ovaie.
Questo perché l’utero, senza gli ormoni ovarici, tende ad atrofizzarsi ed a ridurre a zero la sua attività [4].

L’asportazione dell’utero (isterectomia) sarà da valutare qualora siano presenti patologie congenite dell’utero, piometra, iperplasia cistica dell’endometrio, neoplasie uterine, prolasso uterino e rottura dell’utero, ma in presenza di un organo sano, noi consigliamo un semplice intervento di ovariectomia (così viene chiamata l’asportazione delle ovaie).

Tecnica chirurgica per sterilizzare il cane

Come accennato all’inizio, noi utilizziamo una tecnica chirurgica mini-invasiva, che consente al paziente di avere una ripresa estremamente veloce dopo l’intervento, grazie ad una breccia operatoria molto ridotta (così si chiama il taglio che viene fatto per aprire ed operare).

Invece di essere una ferita di qualche centimetro, è ridotta a due piccoli forellini.

Inoltre gli organi interni vengono maneggiati meno e questo è tutto vantaggio per l’animale che sentirà molto meno dolore, nel post operatorio.

Non saranno necessari punti di sutura esterni, ne tanto meno l’utilizzo del collare Elisabetta.
L’animale non avrà alcun fastidio e non cercherà di leccarsi.

Anche i farmaci antidolorifici ed antibiotici, nella maggior parte dei casi non saranno necessari, per minor incidenza di complicanze.

Nei cani di grossa taglia inoltre, sarà possibile effettuare contemporaneamente anche la gastropessi preventiva: una tecnica che consente di limitare a zero, l’incidenza della torsione dello stomaco nei cani con predisposizione familiare o di razza.

Sterilizzazione della cagna: quando farla?

Per la cagna il periodo della sterilizzazione, può influire su alcuni aspetti, nonostante non ci sia ancora concordia tra le varie linee di pensiero.

Ecco perché ho pensato di darti la mia opinione, il mio metodo di lavoro, frutto di ormai quasi 30 anni di esperienza, insieme ai colleghi della nostra struttura.

A mio parere il periodo più corretto per sterilizzare il cane non può essere standardizzato, ma dovrebbe essere valutato in base alle caratteristiche di razza, di vita del soggetto e di predisposizione ad alcune patologie.
Vediamo il perché.

Sterilizzare la cagna: quali i rischi?

A fronte di vantaggi e benefici nella sterilizzazione, bisogna infatti anche valutare quali potrebbero essere le conseguenze negative di questa pratica, se applicata senza criterio e su soggetti troppo giovani, come avviene in America ad esempio, dove la sterilizzazione viene effettuata in massa su cuccioli di 3/4 mesi.

Qui si sono concentrati la maggior parte degli studi che hanno evidenziato i possibili effetti negativi di tale pratica, effettuata così presto.

Tra i rischi, morfologicamente può presentarsi una ipoplasia della vulva.

Sarà quindi utile non sterilizzare in età prepubere (non prima dei 7/10 mesi nei cani di piccola taglia e 1/2 anni in quelli di grossa taglia) per non incorrere in questo problema.

La sterilizzazione può portare ad una maggior tendenza ad ingrassare e questo è da valutare soprattutto in quei cani la cui razza è già di per sé predisponete all’aumento del peso. (Labrador, Carlini ecc.)

Ricordo però che questa tendenza è risolvibile con una diminuzione della dose quotidiana della razione, in quanto cagne sterilizzate necessitano in media del 20% in meno di apporto calorico, rispetto ad un soggetto intero e che non è influenzata dal periodo in cui si effettua la castrazione.

Incontinenza urinaria dopo la sterilizzazione

Altro inconveniente certamente rilevante è l’incontinenza urinaria, in cani di media e grossa taglia.

Nonostante non ci siano moltissimi studi a riguardo, quelli fatti hanno evidenziato che:

come conseguenza della sterilizzazione precoce (prima del primo calore), l’incidenza dell’incontinenza è stata notevolmente ridotta.
Questo risultato è stato confermato da uno studio recente[5].
Tuttavia, quando e se le cagne sterilizzate precocemente diventano incontinenti, la misura della gravità del problema è marcatamente superiore.

C’è da dire anche che l’incontinenza urinaria da sterilizzazione, è fortunatamente facilmente risolvibile, qualora si presenti, con la somministrazione di un farmaco che ne riduce drasticamente la sintomatologia.

Ambulatorio veterinario Fiocco Scalvi gatto sterilizzazione

La sterilizzazione della cagna: in che periodo estrale?

Nonostante con la tecnica in laparoscopia sia possibile effettuare la sterilizzazione anche nel periodo meno indicato (a ridosso o durante l’estro) esiste comunque un periodo ottimale in cui è preferibile programmare questo intervento.

Tale momento è durante l’anaestro, il periodo cioè di riposo totale dell’organo riproduttore.

Nell’anaestro, l’ovaio non produce ormoni, ne progestinici, ne estrogeni.

Se l’intervento viene fatto subito dopo l’estro, quindi durante il metaestro (o diestro come viene anche chiamato) si ha un crollo brusco degli ormoni progestinici che in questo momento sono prodotti in modo massiccio dall’ovaio.

Questi sono gli ormoni che preparano l’utero all’impianto dell’ovulo (nelle femmine gravide).

L’interruzione repentina di produzione dell’ormone, potrebbe indurre una gravidanza isterica, con la conseguente necessità di somministrazione di farmaci per ridurre il latte che eventualmente si può formare.

Considerando che i periodi dell’estro sono piuttosto riconoscibili, se si decide di effettuare l’intervento dopo il primo calore (come noi consigliamo), sarà utile far passare un periodo piuttosto prolungato (differente a seconda della taglia e razza del soggetto), per non effettuare l’intervento proprio durante il metaestro, anche se la complicanza eventuale non è certo grave.

In caso di dubbio, si possono comunque effettuare delle analisi ematiche atte alla valutazione del periodo e presenza di ormoni.

Riassumendo quindi ti dico che per il cane femmina:

  • la sterilizzazione è un intervento consigliato per la prevenzione di malattie gravi e potenzialmente mortali, molto frequenti nella femmina adulta intera (tumore mammario, piometra),
  • è sempre consigliata in caso di gravidanza isterica, condizione altamente stressogena per la cagna,
  • il periodo ottimale per effettuarlo è preferibilmente dopo il primo calore, ma considerando sempre lo sviluppo del soggetto, onde evitare turbe comportamentali ed altre possibili patologie legate ad una sterilizzazione troppo precoce.

Concludo dicendo che, in caso si decidesse per tenere intera la femmina ciò che è importante fare è ricordarsi che, dopo ogni calore si può instaurare una piometra anche senza segno clinici o sintomi alcuni.
Per questo motivo dovrà essere effettuata una ecografia di controllo almeno una volta all’anno o più spesso in caso di cicli più frequenti.

Bene, spero di averti chiarito le idee su questo argomento, spesso dibattuto.

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Bibliografia.

  1. Carolyn JH. Mammary Cancer. In: Bonagura J. Twedt D. Ed. Kirk’s Current Veterinary Therapy XV,  St. Louis: Elsevier Saunders, 2014, pp. 375-380.
  2. Morris J. Mammary Tumours in cat: size matters so early intervention saves lives. Journal of  feline medicine and surgery 15(5):391-400, 2013.
  3. Sorenmo KU, Rasotto R, Zappulli V et al. Development, Anatomy, Histology, Lymphatic Drainage, Clinical Features, and Cell Differentiation Markers of Canine Mammary Gland Neoplasms. Veterinary Pathology 48(1):85-97, 2011.
  4. Noakes et al., 2008 e Van Goethem et al., 2006
  5. Reichler IM, Hung E, Jöchle W, Piché CA, Roos M, Hubler M, Arnold S. FSH and LH plasma levels in bitches with differences in risk for urinary incontinence. Theriogenology 2005; 63, 2164-2180.